Super Intelligenza Umana - Una guida pratica.
- Gabriele Sirtori
- 15 mar
- Tempo di lettura: 5 min
I miei amici bibliofili amano citare Umberto Eco: “A 70 anni chi non ha mai letto avrà vissuto una vita sola, la propria. Chi legge, invece, avrà vissuto 5.000 anni”
Mi sentirei di aggiustarla aggiungendo un terzo elemento: chi usa ChatGPT di anni ne avrà vissuti almeno un milione. Può avere accesso in qualsiasi momento ad un cervello extra che di libri ne ha letti un’infinità. E insieme ai libri ha letto dispense, appunti, critiche, conferenze di divulgazione e riassunti.
La tesi di questa guida è semplice: possiamo criticare i limiti dell’AI, possiamo denunciarne i pericoli, certo, ma dall’altra parte abbiamo davanti una grande opportunità, che ci si presenta (quasi) gratis da cogliere: possiamo raggiungere la Super Intelligenza Umana (S.I.U.)
Non voglio essere vago, anzi. Ho provato a delineare una struttura molto concreta e facile da realizzare che ha tutti gli elementi per aiutare l’iniziato a raggiungere il più velocemente possibile la S.I.U.
Premesse: ChatGPT di per sè non è intelligente.
E’ un sistema probabilistico pensato per creare testi il più simili possibili a quelli che un umano dotato di conoscenze e media intelligenza potrebbe scrivere.
Noi umani tendiamo ad antropizzare le cose intorno a noi e quindi diciamo che ChatGPT ragiona, pensa, risponde, ha allucinazioni o ci azzecca, “mi dà una mano”.
La verità è che è una macchina: senza sentimenti, senza scopi interiori, senza morale, senza coscienza, senza conoscenza. E’ “ottusa”. Fa quello che gli si dice di fare. La sua capacità è limitata dallo scope del prompt che riceve.
Se chiedo di scrivermi una email di recap di una presentazione che ho fatto, funziona; se chiedo di consigliarmi se ho fatto una scelta di vita giusta, chiaramente non funziona.
Ha però dei grandi vantaggi: è stato allenato su una mole di testi enorme, che comprende - forse- tutto quello che è stato pubblicato finora.
Oltre a questo, ha il grande vantaggio di essere conversazionale. Con le richieste giuste è in grado di combinare questi dati per venire in supporto alle nostre richieste meglio di qualsiasi motore di ricerca, comprendendo a pieno i nostri scritti e le nostre argomentazioni.
Con questi vantaggi in mente, ecco lo schema che propongo

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Fase 1: Idea enlargement
Il punto di partenza può essere un concetto base, un’idea semplice, un’intuizione momentanea. Quel genere di cose che vengono in mente mentre si fa la doccia o si fa una camminata in solitaria.
Ad esempio, la tesi di quest’articolo.
Ho quindi sviluppato una serie di domande che possono aiutare - da un’intuizione momentanea - a ricavare una struttura di pensiero più articolata e solida.
L’iter si basa su ChatGPT. Si può usare la versione base. Per comodità ho costruito un assistant personalizzato con delle istruzioni per rispondermi in modo più coerente con le modalità e il tono che voglio io. L’ho chiamato Sokrates (come il noto calciatore brasiliano).
Lo si può testare qui: 🏛️SOKRATES
Le domande:
Con la nostra bozza di idea in testa, ecco una serie di domande che consiglio di fare:
“Che ne pensi di questo ragionamento…..….? Aiutami a rifrasare questo mio pensiero in maniera più strutturata, chiara e ordinata, con un lessico più accademico”
Esito atteso: qui ChatGPT rifrasa l’idea di partenza. Solitamente banalizza un poco. E’ utile per capire se l’idea che si vuole sviluppare ha terreno per crescere oppure è una riproposizione di un concetto più banale.
“Aiutami a strutturare meglio la mia argomentazione. Mi dici se ci sono filosofi, scrittori o saggisti che hanno trattato questo argomento e che dovrei citare? Chi sono e qual è la loro visione sulla vicenda?”
Questa domanda aiuta a inquadrare la tua idea nel dibattito esistente. Ci potrebbero essere (spoiler: ci sono quasi sempre) scrittori o autori che hanno toccato il tuo tema prima di te e meglio. Vale la pena dargli una letta, esplorare - con diverse domande - le loro idee, e intanto capire similitudini e diversità tra queste persone e la tua bozza di idea.
“Prova a fare delle contro obiezioni alla mia idea. Criticamela. Nel farlo, se puoi, cita testi e autori che hanno preso posizioni opposte alla mia”
Questa è la domanda più importante: di solito chatgpt è molto bravo a capire i punti chiave di una argomentazione e a smontarli. Può essere necessario insistere un poco. Il dibattito che si crea è sempre molto interessante
“Come avrebbe affrontato questo tema …. [inserire nome di un autore]”?
Questo è un metodo comune agli esercizi di design thinking. E’ anche un momento divertente: la sensazione è la stessa di dialogare con autori morti secoli fa.
Fase 2: Rielaborazione critica
Dalla fase uno dovrebbero essere uscite molte idee, un po’ confuse, un po’ banali, ma che sicuramente possono aver rafforzato il pensiero di partenza. Dovrebbero essere usciti anche spunti ulteriori di lettura.
La cosa fondamentale in questa sede è quella di rielaborare quanto raccolto.
Rielaborare significa attività come:
Mettere per iscritto i propri pensieri
Tenere un taccuino con i consigli di lettura e approfondimento e le note fondamentali sui concetti chiave
Schematizzare le idee e le contro-obiezioni
Parlarne con amici e chiedere che ne pensano
Osservare il mondo e cercare, nella vita reale, elementi che rafforzano o negano le intuizioni raccolte con il dialogo con l’AI.
Fase 3 - scrittura e rafforzamento del modello
La scrittura è un elemento imprescindibile di questo processo.
In primo luogo perché la scrittura è la riorganizzazione visiva di un pensiero: è uno dei metodi più efficaci per memorizzare idee e concetti e per averli organizzati nella propria testa. E’ un processo che richiede tempo e pazienza. Va visto come un esercizio: maggiore tempo viene passato vergando lettere e schemi su un foglio, maggiore sarà la facilità di scrittura, di ragionamento e di memorizzazione in futuro. Soprattutto: maggiore sarà l’ordine nella propria testa.
In secondo luogo il testo scritto è l’input preferito dai modelli di AI linguistici per poter rielaborare ulteriormente quanto scritto e dare risposte sempre più affinate a quanto già pensato e ragionato: si forma così una specie di dialogo continuo, che non inizia mai da zero, ma continua per mesi, come possibili lezioni universarie.
Per questa fase preferisco il foglio cartaceo (con la sua matericità e i suoi tempi analogici) rispetto allo scrivere a computer. Successivamente ribatto a computer quanto ho scritto, così da poterlo dare in pasto all’AI.
Le interazioni possibili con l’AI
Raffinamento lessicale
“Puoi riscrivere questo articolo in uno stile più accademico e uno più divulgativo?”
Spesso nella scrittura diaristica e nei propri appunti si usano termini colloquiali, inesatti, imprecisi.
Con questo tipo di interazione l’AI suggerisce una terminologia più precisa, più calzante. E’ un esercizio anche per migliorare il proprio linguaggio nella vita di tutti i giorni.
Le parole sono anche idee, più parole precise useremo, più ordine e precisione avremo nei nostri pensieri.
Integrazione del modello con un proprio database di scritti.
Per fare questo è utile mettere tutti i propri scritti su una libreria pubblica. Nel mio caso uso notion. A questo punto nel back-end di 🏛️SOKRATES ho inserito un rimando a questi miei articoli e nel prompt ho indicato
“Quando puoi e quando richiesto, fai riferimento a quanto scritto da Gabriele Sirtori e presente negli articoli che puoi trovare a questo link: [inserire url]”
Questo è utilissimo perché, alla fine di un pezzo scritto, puoi darglielo in pasto e chiedere
“Puoi capire come quanto appena scritto è coerente con gli altri testi scritti da Gabriele Sirtori?”
“Quali sono gli altri scritti di Gabriele Sirtori che secondo te sono inerenti a questo scritto che ti mando e in che modo potrebbero essere citati come parte di un unico pensiero più complesso e organizzato?”
Fase 4 - Conclusione e nuove iterazioni
A questo punto si inizia a strutturare un pensiero unico e complesso, fatto di tanti aspetti e di tante citazioni.
Con il tempo, con nuove idee che sorgeranno man mano, questo pensiero si rafforzerà e guadagnerà in unicità e robustezza.
Soprattutto, sarai in grado di formare un secondo cervello, formato e allenato sulle tue idee, a cui - quando ti senti confuso - qualche volta - potrai provare a chiedere: ”Come la pensi tu, che conosci come la penso io?”
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